Le Cronache della Folgoluce Wiki
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Tyn
Status personale
Status

Morta

Prima apparizione

Parole di Luce: Capitolo 20

Ultima apparizione

Parole di Luce: Capitolo 34

Data di morte

1173

Nazionalità

Tu Bayla

Affiliazione

Sanguispettri

Occupazione

Truffatrice

Arma

spada

Caratteristiche fisiche
Razza

Umana

Sesso

Donna

capelli

neri


L’arte dell’imbroglio, naturalmente. La superba recita di fingere di essere qualcuno che non sei e poi scappar via con il bottino.

–Tyn, Parole di Luce: Capitolo 24

Tyn è un'esperta truffatrice proveniente da Tu Bayla che collabora, pur non facendone parte, con la società segreta dei Sanguispettri.

Aspetto e Personalità[]

Cosa pensare di una donna che si vestiva come un soldato e portava una spada alla cintura?

–Shallan su Tyn, Parole di Luce: Capitolo 21

Tyn era una donna occhichiari di statura media e corporatura snella. Aveva i capelli neri, lunghi fino alle spalle ed era solita indossare un paio di pantaloni, una giacca lunga che sembrava quasi un abito, color marroncino e legata con una fibbia in vita. Sopra la manosalva portava solo un guanto marrone[1].

Tyn grazie alla continua pratica del suo mestiere era capace di assumere qualunque atteggiamento richiedesse la circostanza. Al di sotto delle sue maschere tuttavia, Tyn celava un comportamento allegro e rilassato. La donna lascia trapelare più volte[2] di aver dovuto compiere scelte difficili e deprecabili e nonostante le sue entusiastiche affermazioni sul suo mestiere soffre dell'esistenza solitaria che esso comporta. Per questa ragione Tyn era solita prendere con se un allievo, qualcuno da istruire e su cui far colpo con i suoi racconti e le sue mille trucchi[3].

Storia[]

Tyn era la figlia di una coppia di interpreti e crebbe a Tu Bayla lontano dalla terra natale dei suoi genitori. Per ragioni sconosciute intraprende una vita criminale, specializzandosi in truffe e raggiri. Le parole di Mraize lasciano pensare che più volte i Sanguispettri abbiano fatto ricorso alle abilità di Tyn per incarichi speciali.

Parole di Luce[]

Tyn viene contattata dai Sanguispettri per eseguire un lavoro ad Amydlatn: assassinare Jasnah Kholin, la sorella del Re di Alethkar. Tyn sovrintende le operazioni, preparando una squadra di sicari e organizzando un piano. Sfortunatamente il suo mal di mare le impedisce di salire a bordo di gestire la parte più delicata della missione[3]. E qualcosa va a storto: Tyn perde tutti i contatti con i suoi uomini.

Bloccata nel sud, e senza denaro, Tyn decide di ritornare alla civiltà[4] e si reca alle Pianure Infrante. Esagerando sul suo curriculum si fa assoldare dalla carovana del mercante Macob come comandante delle guardie[5]. Durante il lungo viaggio non smette di pensare alla missione; le sue miglior ipotesi sono che la sua squadra o abbia fallito o sia fuggita con il pagamento[6]; ma ciò che la tormenta realmente è la possibile pessima reazione dei suoi datori di lavori.

A metà del tragitto la carovana s'imbatte in un gruppo di tenaci banditi. In questa circostanza incontra per la prima volta un'occhichiari veden di nome Shallan Davar che la informa che un gruppo di disertori sta per raggiungerli alle spalle. Tyn pensa che tutto sia perduto ma la ragazza offre la sua protezione alla carovana in cambio del permesso di poter viaggiare con loro[1]. La donna la deride ma accetta. Con sua sorpresa la situazione prende una piega imprevista: luminosità Davar riesce a coalizzare tre gruppo differenti e ad unirli contro l'attacco dei banditi.

Tyn inizia ad indagare su Shallan e riesce a farsi rivelare la sua identità: un'occhichiari intraprendente che vuole truffare la Casata Kholin spacciandosi per la promessa sposa del primogenito dello Spinanera. Tyn passa le successive tre settimane di viaggio ad addestrare la sua pupilla nell'uso corretto degli accenti dei vari popoli, nell'arte della falsificazione dei documenti e le mostra diversi utili trucchetti.

Tyn già progetta di spostarsi a Jah Keved con Shallan, sfruttando la guerra civile per mettere in atto truffe e crimini. Ad un giorno di cammino dai campi alethi però Tyn scopre grazie ad una distacanna che la sua squadra è riuscita davvero a completare la missione: Jasnah è morta e i Sanguispettri sono soddisfatti. Ma c'è un'altra verità. La misteriosa Shallan Davar è in realtà la pupilla del suo bersaglio. Tyn non ci pensa due volte e aggredisce la sua apprendista, ben sapendo, non senza un certo rammarico, che deve assassinarla. Le cose tuttavia non vanno come previsto: la ragazza sfodera infatti una stratolama e uccide la sua maestra.

Shallan provvederà successivamente a bruciare il corpo di Tyn, così come dei suoi mercenari e a nascondere le loro ossa[7]

Citazioni[]

  • Vado ovunque i venti mi portino. È una bella vita, finché non ti attacchi alle cose. (Tyn, Parole di Luce, capitolo 28)
  • Le menzogne che raccontiamo, i sogni che creiamo, non sono reali. Non possiamo permettere che siano reali. Questa potrebbe essere la lezione più dura che dovrai imparare. (Tyn a Shallan, Parole di Luce, capitolo 34)
  • Quando una brava truffatrice muore, di solito è perché comincia a credere alle proprie bugie.(Tyn, Parole di Luce, capitolo 34)
  • La guerra significa disperazione, e la disperazione è il nostro nutrimento, ragazzina. (Tyn, Parole di Luce, capitolo 34)
  • Dovrò mettere fine a questa storia. In un certo senso, sono orgogliosa di te. Mi hai ingannato. Saresti stata brava in questo mestiere. (Tyn rivolta a Shallan, Parole di Luce, capitolo 34)
  • La tua signora può essere una ladra brillante, ma la sua scelta di complici è sempre stata opinabile (Mraize su Tyn,Parole di Luce, capitolo 54)

Fonti[]

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