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{{Citazione speciale|2 =La follia degli uomini a cui importa, Dalinar. E la genialità di quelli a cui non importa. I secondi dipendono dai primi- ma sfruttano anche i primi - mentre i primi fraintendono i secondi, sperando che i secondi siano più come i primi. E tutti i loro giochi rubano il nostro tempo. Secondo dopo secondo.»|3 = La Via dei Re, capitolo 54}} |
{{Citazione speciale|2 =La follia degli uomini a cui importa, Dalinar. E la genialità di quelli a cui non importa. I secondi dipendono dai primi- ma sfruttano anche i primi - mentre i primi fraintendono i secondi, sperando che i secondi siano più come i primi. E tutti i loro giochi rubano il nostro tempo. Secondo dopo secondo.»|3 = La Via dei Re, capitolo 54}} |
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{{Citazione speciale|2 ='''Dalinar''': Arguzia, non sono dell'umore adatto per questo, stasera. Mi spiace se non capisco dove vuoi andare a parare, ma non ho idea di cosa parli. <br />'''Arguzia''': Lo so. Adonalsium.<br />'''Dalinar''':Cosa?<br />'''Arguzia''': Hai mai sentito questo termine, Dalinar?<br />'''Dalinar''': Ado... cosa?<br />'''Arguzia''': Nulla. Sciocchezze. Ciance. Farfuglioqui. Non è strano che le parole inarticolate siano spesso i suoni di altre parole, tagliati e smembrati, poi cuciti in qualcosa di simile a esse... eppure totalmente dissimile allo stesso tempo? Mi domando se si possa fare lo stesso a un uomo. Smembrarlo, emozione dopo emozione, pezzo dopo pezzo, brandello sanguinolento dopo brandello sanguinolento. Poi ricombinarli assieme in qualcos'altro, come un Dysiano Aimiano. Se mettessi assieme un uomo del genere, Dalinar, assicurati di chiamarlo Blatero, come me. O forse Blateruglio.|3 = [[Dalinar Kholin|Dalinar]] e Arguzia, La Via dei Re, capitolo 54}} |
{{Citazione speciale|2 ='''Dalinar''': Arguzia, non sono dell'umore adatto per questo, stasera. Mi spiace se non capisco dove vuoi andare a parare, ma non ho idea di cosa parli. <br />'''Arguzia''': Lo so. Adonalsium.<br />'''Dalinar''':Cosa?<br />'''Arguzia''': Hai mai sentito questo termine, Dalinar?<br />'''Dalinar''': Ado... cosa?<br />'''Arguzia''': Nulla. Sciocchezze. Ciance. Farfuglioqui. Non è strano che le parole inarticolate siano spesso i suoni di altre parole, tagliati e smembrati, poi cuciti in qualcosa di simile a esse... eppure totalmente dissimile allo stesso tempo? Mi domando se si possa fare lo stesso a un uomo. Smembrarlo, emozione dopo emozione, pezzo dopo pezzo, brandello sanguinolento dopo brandello sanguinolento. Poi ricombinarli assieme in qualcos'altro, come un Dysiano Aimiano. Se mettessi assieme un uomo del genere, Dalinar, assicurati di chiamarlo Blatero, come me. O forse Blateruglio.|3 = [[Dalinar Kholin|Dalinar]] e Arguzia, La Via dei Re, capitolo 54}} |
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{{Citazione speciale|2 ='''Kaladin''':Dire cose disorientanti non è la stessa cosa che essere arguti.<br />'''Arguzia''':Ah. Già ti dimostri più saggio di molti che ho avuto il dispiacere di conoscere di recente. Cosa vuol dire essere arguti, allora? <br /> '''Kaladin''': Dire cose intelligenti.<br />'''Arguzia''':E cos'è l'intelligenza?<br /> '''Kaladin''':Io...Suppongo che sia la capacità di dire e fare le cose giuste al momento giusto.|3 = [[Kaladin]] e Arguzia, La Via dei Re, capitolo 57}} |
{{Citazione speciale|2 ='''Kaladin''':Dire cose disorientanti non è la stessa cosa che essere arguti.<br />'''Arguzia''':Ah. Già ti dimostri più saggio di molti che ho avuto il dispiacere di conoscere di recente. Cosa vuol dire essere arguti, allora? <br /> '''Kaladin''': Dire cose intelligenti.<br />'''Arguzia''':E cos'è l'intelligenza?<br /> '''Kaladin''':Io...Suppongo che sia la capacità di dire e fare le cose giuste al momento giusto.|3 = [[Kaladin]] e Arguzia, La Via dei Re, capitolo 57}} |
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+ | {{Citazione speciale|2 ='''Arguzia''': E qual è il tuo nome, mio riflessivo pontiere? |
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+ | '''Kaladin''': Kaladin. E il vostro? |
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+ | '''Arguzia''': Io ne ho molti. Ho iniziato la mia vita come un pensiero, un concetto, parole su una pagina. Quella è stata un'altra cosa che ho rubato. Me stesso. In un altro tempo, ero chiamato come una pietra. |
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+ | '''Kaladin''': Preziosa, spero. |
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+ | '''Kaladin''': Be', come vi chiamano gli uomini ora? |
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+ | '''Arguzia''': In molti modi, e solo alcuni di essi cortesi. Quasi tutti veri, purtroppo. Tu, comunque, puoi chiamarmi Hoid. |
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+ | '''Kaladin''': Il vostro nome? |
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+ | '''Arguzia''': No. Il nome di qualcuno che avrei dovuto amare. Ancora una volta, è qualcosa che ho rubato. Noi ladri lo facciamo spesso.|3 = [[Kaladin]] e Arguzia, La Via dei Re, capitolo 57}} |
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{{Citazione speciale|2 =Ci sarà pace, Spinanera, quando uno di noi sarà morto. |3 = Eshonai, Parole di Luce, Capitolo 51|width = 675px}} |
{{Citazione speciale|2 =Ci sarà pace, Spinanera, quando uno di noi sarà morto. |3 = Eshonai, Parole di Luce, Capitolo 51|width = 675px}} |
Versione delle 17:37, 26 mar 2017
Hoid è un personaggio ricorrente del Cosmere. I suoi scopi e la sua vera identità sono ancora avvolti dal mistero. Su Roshar ha assunto il ruolo di Arguzia del Re di Alethkar entrando così a far parte della corte di Elhokar.
Aspetto e Personalità
Hoid ha un volto da freccia, con naso e mascella dai tratti affillati, e i capelli bianchi, sebbene molto spesso cerchi di dissimulare il suo aspetto tingendosi i capelli e adottando abili travestimenti[1].
Alla corte Alethi, Hoid si presenta come un uomo alto e magro, con i capelli neri e gli occhi azzurri. E' solito indossare una rigida giacca nera con pantaloni neri, e porta una spada lunga e sottile legata in vita[2].
Hoid adora beffarsi degli altri e non di rado interpreta personaggi dalla lingua tagliente e facili al sarcasmo. Nonostante ciò, Hoid dimostra di possedere un animo gentile e soprattuto una grande intelligenza. Inoltre ha un certo fascino per l'arte e lui stesso è un ottimo musicista e un abile cantastorie, come dimostra mentre narra a Kaladin le storie di Derethil e della Velabonda[3].
Storia
Questo nuovo Arguzia era con loro da alcuni mesi e c'era qualcosa di... diverso in lui. Pareva conoscere cose che non avrebbe dovuto... cose importanti. Cose utili. (VdR 12)
L'Arguzia del Re non era uno sciocco buffone di corte come quelli che si potevano trovare in altri regni. Era una spada, uno strumento mantenuto dal re. Insultare altri non si confaceva alla dignità del sovrano, perciò, proprio come una persona usava dei guanti quando era costretta a maneggiare qualcosa di ripugnante, il re teneva un Arguzia in modo da non doversi abbassare al livello di scortesia o aggressività.(VdR 12)
Il cipiglio di Dalinar si accentuò. Non gli era mai piaciuto Arguzia, e prendersela con Renarin era un modo sicuro per suscitare la sua collera. Adolin riusciva a capirlo, ma Arguzia era sempre bonario con Renarin. (VdR 12)
«Ma, sei arrivato ore fa, allora! Cos'hai fatto nel frattempo? Come ho fatto a non vederti qui?» «Avevo... cose da fare in giro» disse Arguzia. «Ma non potevo non venire alla caccia. Non vorrei mai lasciarvi senza di me.» (VdR 15)
Citazioni
"Quelli che 'meritano' il mio scherno sono quelli che possono trarne beneficio " |
"Più che sufficiente, dite? Credo che un'unica parola da parte di Sadeas sia 'più che sufficiente' per chiunque.»" |
"Mi sono ricongiunto alla vostra comitiva appena prima della battaglia, Vostra maestà. Stavo venendo a parlare con voi, ma l'abissale mi ha preceduto. Ho sentito che la vostra conversazione con lui è stata piuttosto stimolante.»" |
"Arguzia: Luminobile Sadeas, sono terribilmente spiacente di vedervi qui. |
"Metto in luce le verità quando le vedo, luminobile Sadeas. Ogni uomo ha il suo ruolo. Il mio è inculcare le verità. Il vostro è inculare." |
"La follia degli uomini a cui importa, Dalinar. E la genialità di quelli a cui non importa. I secondi dipendono dai primi- ma sfruttano anche i primi - mentre i primi fraintendono i secondi, sperando che i secondi siano più come i primi. E tutti i loro giochi rubano il nostro tempo. Secondo dopo secondo.»" |
"Dalinar: Arguzia, non sono dell'umore adatto per questo, stasera. Mi spiace se non capisco dove vuoi andare a parare, ma non ho idea di cosa parli. |
"Kaladin:Dire cose disorientanti non è la stessa cosa che essere arguti. |
"Arguzia: E qual è il tuo nome, mio riflessivo pontiere?
Kaladin: Kaladin. E il vostro?
Arguzia: Io ne ho molti. Ho iniziato la mia vita come un pensiero, un concetto, parole su una pagina. Quella è stata un'altra cosa che ho rubato. Me stesso. In un altro tempo, ero chiamato come una pietra.
Kaladin: Preziosa, spero.
Arguzia: Una pietra bellissima. E che ha perso ogni valore perché io l'ho indossata.
Kaladin: Be', come vi chiamano gli uomini ora?
Arguzia: In molti modi, e solo alcuni di essi cortesi. Quasi tutti veri, purtroppo. Tu, comunque, puoi chiamarmi Hoid.
Kaladin: Il vostro nome?
Arguzia: No. Il nome di qualcuno che avrei dovuto amare. Ancora una volta, è qualcosa che ho rubato. Noi ladri lo facciamo spesso." |
"Ci sarà pace, Spinanera, quando uno di noi sarà morto." |
"Avremo solo una possibilità. Gli umani lasceranno i loro campi militari assieme, in un unico grosso esercito che intende raggiungere Narak durante la nenia. Saranno completamente esposti sugli altopiani, senza alcun riparo. Un’altempesta in quel momento li distruggerebbe." |
"Eshonai: No, mi serviva solo una scusa per un’azione tanto estrema. Thude, è da mesi che sto meditando qualcosa del genere. |
"La tua battaglia è terminata, distruttore. Oggi la tua brutalità si rivolta contro di te. Oggi l’estinzione passa da noi a voi." |
Fonti