Le Cronache della Folgoluce Wiki
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Helaran Davar
Helaran Davar Fan-art di Marie Seeberger
Status personale
Status

Morto

Prima apparizione

La Via dei Re: Capitolo 1

Data di morte

1172

Lignaggio

Casata Davar

Nazionalità

Veden

Parenti
Affiliazione
Occupazione

mercenario

Titoli

Nan (revocato nel 1169)

Arma

Stratolama

Abilità

Capacità di utilizzare gli Strati

Caratteristiche fisiche
Razza

Umana

Sesso

Maschio

capelli

Rossi

occhi

azzurri


Ci sono cose più importanti in questo mondo. Più importanti perfino di te e dei tuoi crimini.

–Helaran Davar, Parole di Luce, capitolo 19

Helaran Davar era il figlio primogenito di Lin Davar e il fratello maggiore di Shallan.

Aspetto e Personalità[]

Helaran era un uomo alto, muscoloso, con un mento squadrato[1] e i capelli rossi. Tra tutti i figli del luminobile Davar era l'unico ad essere considerato davvero un adulto[1].

Di carattere nobile e onorevole, al punto che:

Era difficile tenere il broncio in una stanza dove lui sorrideva.

–Parole di Luce capitolo 19

Helaran era, insieme con Shallan, il figlio prediletto da Lin Davar. Helaran non si piegò mai alla volontà e alla prepotenza del padre, arrivando a sfidarlo apertamente in diverse occasioni. Questo perché il ragazzo disprezza profondamente il padre, in quanto ritenuto responsabile dell'assassinio a sangue freddo della madre.

Storia[]

Nel 1167, circa cinque mesi dopo la morte della madre, Helaran decise di lasciare la tenuta di famiglia per compiere un "lavoro importante" per conto di alcuni suoi nuovi "amici"[1]. Prima di partire salutò Shallan regalandole un nuovo kit per disegnare. Nella sala però piombò Lin Davar, informato per tempo dei preparativi del figlio e cercò di opporsi alla sua partenza. Helaran rivelò così la sua nuova stratolama e minacciò di uccidere il padre; con sua sorpresa, Shallan prese le difese di Lin pronunciando le sue prime parole da mesi. Helaran l'accontenta ma avvertì il padre che avrebbe continuato a tenerlo d'occhio negli anni a venire.

Nei mesi successivi Helaran tornò alla villa diverse volte, ma mai a lungo ed evitando accuratamente il padre, per evitare incidenti[2]. Con il tempo, tuttavia,le visite di Helaran divennero sempre più brevi e sporadiche finché non vennero sostituite da lettere e messaggeri; alcune portavano notizie e doni a fratelli, altre erano indirizzate a Lin Davar e contenevano minacce ed avvertimenti.

Durante la Festa di mezzo del 1169, Lin Davar infuriato per l'ennesimo messaggio minatorio, ripudiò suo figlio e lo diseredò. Il messaggero invece rivelò a Shallan che suo fratello si trovava ad Alethkar[3].

Nel vivo del 1171[4], Helaran si recò a Valath dove fece chiamare Balat per un incontro. L'uomo spiegò al fratello che stava per partire di nuovo ma che questa volta avrebbe potuto non tornare per molto tempo; si raccomandò perciò di badare alla famiglia. Quando Lin Davar lo venne a sapere, ordinò a Rin, il capitano delle sue guardie, di scovarlo e assassinarlo.

Nel tardo 1172 i fratelli Davar pianificarono la fuga dalla tenuta e sperarono di poter farsi aiutare da Helaran. Purtroppo non c'era modo di rintracciarlo: le lettere avevano smesso di arrivare e i contatti del fratello non avevano idea di che fine avesse fatto. Il mistero venne risolto da Lin Davar che spiegò ad uno stupefatto Balat la terribile verità: Helaran era morto, rimasto ucciso in un campo di battaglia ad Alethkar[5].

Parole di Luce[]

Shallan, giunta nei campi alethi sulle Pianure Infrante vede con i suoi occhi la stratolama di Helaran nelle mani di Amaram[6]. Riflettendo sulla questione la ragazza giunge alla conclusione che la missione del fratello era quella di uccidere l'altonobile[7].

Quando Kaladin apprende la storia di Shallan e la sorte dell'amato Helaran, il pontiere si rende conto di essere stato lui ad ucciderlo.

Tempo dopo il Mraize rivela a Shallan che Helaran ha cercato i Rompicielo[8]

Citazioni[]

  • Be', ora era morto, e così loro padre. Si erano lasciati indietro una famiglia di invalidi. (Balat su Helaran, La Via dei Re, Interludio 2)
  • A fare cose che ritiene molto importanti. Io lo biasimerei per questo, dal momento che secondo me non esiste nulla di più spaventoso di un uomo che cerca di fare quello che ha deciso essere importante. Pochissime cose nel mondo sono mai andate alla malora – almeno su grande scala – perché una persona aveva deciso di essere frivola. (Hoid su Helaran, Parole di Luce, capitolo 45)
  • Helaran è morto. Lo sapevi? Non riesci a trovarlo perché è stato ucciso. Non ho nemmeno dovuto farlo io. Ha trovato la morte su un campo di battaglia ad Alethkar. Idiota. (Lin Davar su Helaran, Parole di Luce, capitolo 73)
  • Bastardo. [riferendosi al padre] Amava Helaran, e nessuno di noi è lui, perciò non abbiamo importanza. Helaran non è mai qui! Ha tradito nostro padre, l’ha quasi ucciso. Eppure è l’unico che conti qualcosa... (Jushu, Parole di Luce, capitolo 27)

Curiosità[]

  • La cartellina di cuoio e l'attrezzatura da disegno di Shallan, così come il libro di Jasnah Kholin, sono tutti regali di Helaran alla sorellina[9]
  • E' possibile che Scrak, l'ascigugio di Balat, sia lo stesso cucciolo donato da Helaran al fratello cinque anni prima[1].

Fonti[]

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