Guerra della Resa dei Conti | |
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Opera di Miguel Sastre - Illustrazione tratta da Call To Adventure: The Stormlight Archive® | |
Data: 1167 - 1173 | |
Luogo: Pianure Infrante | |
Esito: Vittoria Alethi | |
Modifiche territoriali: Pianure Infrante sono cedute al Re di Urithiru | |
Schieramenti | |
Alethi | Parshendi |
Comandanti | |
Dalinar Kholin Torol Sadeas |
Eshonai |
Effettivi | |
100.000 soldati
20 stratoguerrieri (circa) |
100.000 parshendi (in grado di trasformarsi)
2 stratoguerrieri |
Perdite | |
Decine di migliaia di soldati | Quasi l'intera popolazione Parshendi |
“ | Una guerra sacra di vendetta contro i regicidi sulle Pianure Infrante. | ” |
La Guerra della Resa dei Conti[1] (War of Reckoning) fu una guerra combattuta tra Alethkar e i Parshendi tra il 1167 e il 1173 per vendicare l'assassinio del Re alethi Gavilar Kholin
Origine[]
Sette anni prima gli eventi de La Via dei Re, Gavilar il re degli alethi, e suo fratello Dalinar, durante una spedizione di caccia ai grangusci in una foresta a sud delle pianure infrante, a circa due settimane di marcia dal mare essiccante[2], s'imbatterono in un gruppo di parshi liberi e in grado di pensare. Riuscirono a stabilire un contatto pacifico con queste creature, che i guardatempeste presero a chiamare parshendi, e scoprirono ben presto che avevano stabilito ai margini delle Pianure Infrante una società numerosa e organizzata.
Gavilar stabilì immediatamente ottime relazioni con i Parshendi e arrivò a convincerle a stipulare un trattato di amicizia con Alethkar. A Kholinar, la notte della firma dell'accordo però, Gavilar rivelò a Eshonai, un membro della delegazione parshendi che poteva parlare Alethi, la sua intenzione segreta di riportare in vita i vecchi dèi dei cantori per consentire anche il ritorno degli Araldi. Credeva erroneamente che i Parshendi avrebbero accolto favorevolmente questa idea: in realtà, gli antenati degli Ascoltatori avevano ripudiato quelle divinità per avere la libertà e non avevano alcuna intenzione di ritornare sotto il loro dominio[3]. Infatti, appresa la notizia, il Consiglio dei Cinque decise di far assassinare il sovrano alethi quella stessa notte, e assegnarono questo compito ad uno schiavo shin appena acquistato che possedeva la Onorlama di Jezrien .
Durante il funerale di Gavilar, Elhokar, suo figlio e successore, chiese agli altiprincipi Alethi di siglare il Patto di Vendetta per infliggere un castigo terribile ai selvaggi che avevano tradito la loro ospitalità[4].
Storia[]
“ | Morivano a migliaia ogni settimana, per conquistare gemme per uomini che erano già ricchi, per ottenere vendetta per un re morto da lungo tempo. | ” |
–La Via dei Re, capitolo 59 |
Inizio dell'assedio[]
Mentre gli alethi radunavano le truppe, i parshendi abbandonavano le loro dimore sul margine occidentale delle pianure infrante e si spostarono a Narak, nella relativa sicurezza offerta dai crepacci e dagli altopiani della piana[5].
Gli Alethi speravano di annientare il nemico in un'unica grande battaglia campale, ma ben presto si resero conto che colpire la base dei Parshendi era un'impresa rischiosissima. Avrebbero dovuto marciare e accamparsi tra gli altipiani delle pianure, completamente esposti alle altempeste e alle sortite del nemico: bastava una battaglia fallita e gli Alethi si sarebbero potuti ritrovare isolati e senza via di fuga. Tuttavia le pianure erano una trappola anche per i parshendi: circondate da montagne e da branchi di abissali, era quasi sicuro che i selvaggi, per cercare rifornimenti, avrebbero dovuto forzare il lato occidentale presidiato dagli alethi[6]. Si decise così di assediare il nemico e aspettare. Sembrava un piano eccellente ma una variabile cambiò tutto: le cuorgemme.
L'impatto delle cuorgemme[]
Gli Alethi scoprirono che una specie di grangusci, chiamati abissali, prosperava e nidificava tra le voragini delle pianure. Una cuorgemma ottenuta dalle crisalidi di una di queste creature poteva sostenere un esercito per mesi, permettendo di animutare tutte le materie prime e il cibo di cui le truppe avevano bisogno. Per i parshendi invece, ottenerne una significava poter far crescere rapidamente i raccolti.
Con le armate liberate dai loro limiti logistici, la Guerra della Resa dei Conti divenne così un lungo conflitto di logoramento. Le Pianure furono divise in dieci settori di competenza, uno per ciascun altoprincipe. Ogni volta che una crisalide veniva avvistata su un altopiano, si verificava una gara tra gli Ascoltatori e l'armata Alethi che sorvegliava quel settore[6]: chiunque fosse arrivato per primo avrebbe dovuto recuperare la cuorgemma dalla crisalide prima che arrivasse l'esercito avversario, altrimenti avrebbe avuto luogo una battaglia.
Nei successivi cinque anni gli alethi effettivamente le numerose sortite diminuirono i numeri dei Parshendi[7], ma lo scopo originario, cioè vendicarsi per l'omicidio di Gavilar, era stato quasi dimenticato, sostituito da una gara per accaparrarsi le cuorgemme che non fece altro che acuire le rivalità e le gelosie tra i principi. I dieci eserciti finirono per combattere ciascuno la propria guerra invece di combattere uniti il comune nemico[8].
La battaglia della Torre[]
Alla fine del 1173 Dalinar Kholin, desideroso di porre fine alla guerra e di sanare le spaccature tra i principi, cercò alleati con i quali manovrare delle sortite congiunte, ma tra i suoi pari ottenne fiducia solo da Sadeas.
Le armate dei due altoprincipi ottennero una lunga serie di vittorie e alla fine si convinsero a dare battaglia sull'altopiano della Torre[9], l'unico abbastanza vasto da permettere di schierare grandi numeri e l'unico sul quale gli alethi non avevano mai sconfitto i Parshendi[10]. Era la svolta che Dalinar stava tanto aspettando; purtroppo per lui, nel bel mezzo dello scontro fu tradito da Sadeas che lo lasciò intrappolato in balia dei Parshendi[11]. Fortunatamente,i resti dell'esercito Kholin furono salvati dall'eroismo del Ponte Quattro guidato da Kaladin.
In seguito, Dalinar ottenne dal Re la carica di Altoprincipe della Guerra, e l'autorità necessaria per imporre la sua volontà ai riottosi signori alethi[12].
I falliti colloqui di pace []
Stanca della guerra e vedendo il costante declino del suo popolo, Eshonai, ora a capo delle armate parshendi, cercò di avviare delle trattative di pace con Dalinar Kholin. Venli invece, segretamente in combutta con Ulim[13], annunciò la riscoperta di una forma in grado di condurre i parshendi alla vittoria.
Nonostante le proteste di Eshonai, che era contraria ad utilizzare la nuova forma perché collegata con i loro odiati dei, gli altri leader del Consiglio dei Cinque accettarono di fare un test. Eshonai, credendo di essere più disciplinata della sorella e in grado di gestire eventuali brutte sorprese, si offrì volontaria per sperimentare la forma tempestosa[14]. Il tempismo non poteva essere peggiore.
Proprio quando gli alethi accettavano di trattare, Eshonai cadeva sotto l'influenza di Odio. Spinta da una personalità più aggressiva sabotò i colloqui e sfidava il nemico a raggiungere Narak[15]. Così mentre Dalinar organizzava una spedizione nel cuore delle Pianure infrante, Eshonai costringeva il suo popolo ad adottare la forma tempestosa per poter evocare una nuova tempesta. Alcuni degli Ascoltatori rifiutarono questo piano e si diedero alla fuga[16].
La battaglia di Narak[]
La spedizione, che includeva solo quattro delle dieci armate alethi, marciò verso Narak all'inizio del Pianto, un periodo propizio per l'attacco perché senza altempeste. All'arrivo dei nemici a Narak, un gran numero di Ascoltatori in forma tempestosa iniziò il canto rituale per evocare una tempesta, mentre il resto si preparava a combattere gli invasori[17].
Lo scontro, particolarmente violento, vide gli alethi vincere sul campo ma senza che fossero riusciti ad impedire l'arrivo della Tempesta Infinita. Mentre i sopravvissuti della spedizione iniziavano l'esplorazione di Urithiru, riscoperta grazie alla Giuriporta riattivata da Shallan, i resti degli Ascoltatori vennero usati come primi ospiti per permettere la reincarnazione dei Coalescenti, i comandanti immortali dell'esercito di Odio.
Fonti[]
- ↑ La Via dei Re, capitolo 43. Il nome viene pronunciato da luminosità Hashal.
- ↑ La Via dei Re, capitolo 28
- ↑ Giuramento, Prologo
- ↑ Giuramento, capitolo 105
- ↑ Parole di Luce, Interludio 1
- ↑ 6,0 6,1 La Via dei Re, capitolo 15
- ↑ Secondo Dalinar circa un quarto delle loro forze inizialmente stimate era morto; (La Via dei Re, capitolo 15)
- ↑ La Via dei Re, capitolo 12
- ↑ La Via dei Re, capitolo 64
- ↑ La Via dei Re, capitolo 32
- ↑ La Via dei Re, capitolo 65
- ↑ La Via dei Re, capitolo 69
- ↑ Giuramento, Interludio 3
- ↑ Parole di Luce, Interludio 4
- ↑ Parole di Luce, capitolo 51
- ↑ Parole di Luce, Interludio 11
- ↑ Parole di Luce, capitolo 81
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