Questo articolo riguarda il romanzo di Sanderson. Per libro fittizio, vedi Giuramento (libro). |
Giuramento | |
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Informazioni | |
Autore: | Brandon Sanderson |
illustratore: | Dan dos Santos Ben McSweeney |
1a Edizione originale: | 2017 |
1a Edizione italiana: | 2019 |
Editore: | Mondadori |
Traduttore: | Gabriele Giorgi |
Copertina: | Michael Whelan |
Pagine: | 1368 |
ISBN: | 9788804710196 |
Serie | |
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Danzafilo | Albastrato |
Giuramento (Oathbringer) è il terzo volume della saga delle Cronache della Folgoluce, scritta dallo scrittore statunitense Brandon Sanderson.
E' stato pubblicato negli Stati Uniti il 14 novembre 2017 dalla Tor Books mentre è arrivato sul mercato italiano il 14 maggio 2019 per opera della Mondadori
Trama[]
Parte I: Uniti[]
La Tempesta Infinita ritorna su Roshar, e con essa anche i Nichiliferi. Mentre notizie di rovina e caos arrivano alla città-torre di Urithiru, Dalinar, con al fianco Navani ora diventata sua moglie, si prepara a creare una grande coalizione di nazioni per affrontare l'imminente Desolazione. Entra in contatto con i sovrani di Azir, Iri e Thaylenah, che custodiscono le Giuriporte, ma nonostante i suoi sforzi ottiene soltanto rifiuti. Troppo grande è la pessima fama degli alethi per poterla ignorare e troppo ingombrante è l'ombra del passato dello Spinanera per poterla dimenticare. L'unico che sembra ascoltare è Taravangian, nuovo Re di Jah Keved, che tuttavia ammette di aver aperto la sua Giuriporta solo per paura, per risparmiare al suo popolo la sofferenza di un'invasione alethi. Deluso e amareggiato dai suoi scarsi successi, Dalinar scopre infine dal Folgopadre di poter usare le sue visioni per approcciare i sovrani in maniera più diretta ed efficace.
Kaladin nel frattempo torna ad Hearthstone con il cuore pieno di angoscia: era partito per avvertire la sua famiglia e i suoi compaesani della nuova minaccia ma è arrivato troppo tardi. Si aspetta che i parshi, ora divenuti Nichiliferi, abbiano distrutto la sua vecchia casa e invece scopre che se ne sono andati senza torcere un capello a nessuno. Dopo aver riabbracciato i suoi genitori e dato il ben servito a Roshone, Kaladin parte per una ricognizione nei villaggi circostanti per capire i veri piani del nemico e rintraccia i parshi scoprendo che sono poco più di una banda spaventata di schiavi in fuga. Kaladin si lascia catturare e presto si trova a solidarizzare con loro. Alla fine, giungono nella città di Revolar dove Kaladin è costretto ad usare i suoi poteri per salvare gli umani, ora tenuti in schiavitù, dall'arrivo di un'altempesta. Torna così ad Urithiru con molte meno certezze di quando l'aveva lasciata.
Shallan nel frattempo aiuta Adolin a dare la caccia ad un serial killer che sembra abbia ucciso tra gli altri l'altoprincipe Sadeas. Shallan si sente sopraffatta dai suoi nuovi doveri e ancora incapace di venire a patti con il suo terribile passato, si spacca gradualmente nei suoi alter ego di Radiosa e Veil. Durante le indagini scopre che gli omicidi avvengono sempre in coppie e successivamente, usando il suo Tessiluce, riesce ad attirare allo scoperto uno spren maligno che brama imitare la violenza. Shallan riesce a scoprire che l'entità si annida nei sotterranei di Urithiru e accompagnata da Adolin, Renarin e il Ponte Quattro ingaggiano una dura battaglia contro Re-Shephir, uno dei signori dei nichiliferi. Shallan riesce a mettere in fuga il Disfatto e mentre si riprende dalla brutta esperienza apprende che Jasnah Kholin è arrivata viva e vegeta alla città-torre.
Parte II: Nuovi inizi cantano[]
Kaladin viene avvicinato da re Elhokar che gli chiede di aiutarlo in una delicata missione di infiltrazione per salvare Kholinar dall'assedio dai Nichiliferi. Kaladin è d'accordo ma chiede al sovrano una ventina di giorni per preparare i suoi scudieri.
Mentre Jasnah cerca di recuperare il tempo perduto dopo l'incidente sulla Piacere del Vento, rientrando in possesso delle sue ricerche e dei suoi contatti, Shallan scopre che il ruolo di pupilla le è diventato alquanto stretto. Quando sente parlare della missione di infiltrazione, si offre volontaria mettendo al suo servizio le sue spie e i suoi talenti da Tessiluce. Invano cerca di convincersi che tutto questo non sia solo una fuga infantile dalle sue responsabilità.
Dalinar può finalmente far entrare le persone direttamente nelle sue visioni. Sfrutta questa nuova possibilità per permettere a Navani e Jasnah di studiare le tecnologie degli antichi e proprio durante una di queste esplorazioni il Folgopadre spiega agli uomini la vera natura dei loro nemici e il sacrificio compiuto dagli Araldi per millenni.
Quindi, mentre i ricordi di sua moglie iniziano a tornargli in mente, inizia a convocare al suo cospetto anche i capi di stato mondiali. Riesce a palesare la sincerità delle sue intenzioni a Fen ma non ha altrettanta fortuna con Yanagawn che rimane fermo sulle sue posizioni. Ma i suoi sforzi non passano inosservati. Al termine di una delle visite dell'imperatore azish, Dalinar riceve un ospite inatteso: Odio, il dio dei suoi nemici. L'alethi prova a lanciargli la sfida suggerita da Onore, ma la divinità rifiuta sostenendo, in maniera enigmatica, che alla fine sarà lo stesso Dalinar a liberarlo.
Parte III: Sfidando verità, amore verità[]
Kaladin cavalcando un'altempesta porta la squadra di infiltrazione a Kholinar e stabiliscono la loro base operativa nella casa della sarta di Adolin. Usando i travestimenti illusori di Shallan si rendono conto che la situazione è disperata, tra quartieri divisi tra gli occhichiari, il palazzo reale controllato da qualche forza oscura, i fanatici del Culto dei Momenti che imperano nelle strade e cittadini e sfollati ridotti alla fame. Unica nota positiva: la Guardia delle Mura, che sta procurando il cibo alla popolazione e arginando gli attacchi dei Coalescenti. Dalinar nel frattempo ha fatto dei passi avanti sia nella scoperta dei suoi poteri da Forgialegami e sia nella creazione della coalizione: è riuscito finalmente a convincere Fen ad attivare la Giuriporta di Thaylen e ad accettare gli aiuti offerti dagli alethi e ha persuaso la corte azish a visitare Urithiru. Di rientro dalla sua visita ad Azimir però, improvvisamente, i ricordi della Faglia e di ciò che è accaduto a sua moglie Evi gli tornano in mente sopraffacendolo.
Shallan infiltrandosi nel Culto dei Momenti, prova ad attivare segretamente la Giuriporta ma il sistema di controllo è inavvicinabile, perché sorvegliato da un Disfatto capace di entrarle nella mente. Per fortuna, Elhokar, Adolin e Kaladin si sono guadagnati rispettivamente la fiducia degli occhichiari e di Azure, il comandante della Guardia della Mura, ed ora hanno abbastanza uomini per tentare un assalto. Le cose tuttavia vanno presto di male in peggio: i Nichiliferi attaccano la città, Elhokar viene ucciso da Moash, finito nelle fila del nemico e la Giuriporta è stata sabotata. Quando il portale viene attivato trasferisce la squadra di infiltrazione e Azure finiscono a Shadesmar. Soli, e senza un modo per tornare a Urithiru
Parte IV: Sfida! Cantate inizi![]
Il gruppo si allontana da Kholinar imbattendosi nel faro di Riino. Il custode, un elantriano, vende loro rifornimenti e li aiuta a trovare un passaggio per la città di Celebrant a bordo di una nave di Itineranti. L'uomo è anche in possesso di una strana sfera che procura a Kaladin una fosca visione nella quale Dalinar appare in grave pericolo a Thaylen.
Dalinar ancora molto scosso dai sui ricordi degli eventi di Rathalas, supplica Navani di gestire la prima riunione della coalizione al suo posto. Ma quella che la donna pensava fosse una crisi passeggera dovuta alla scomparsa del figlio e del nipote, si aggrava irrimediabilmente a Vedenar: qui Dalinar entra di nuovo in contatto con l'Eccitazione e preso dal panico torna a Urithiru dove annebbia il suo dolore e la sua coscienza nell'alcol per più di una settimana.
A Celebrant il gruppo spera di assicurarsi il passaggio verso la Perpendicolarità di Coltivazione o Thaylen, tuttavia, i loro piani subiscono un brusco cambiamento quando si rendono conto di essere inseguiti dai Coalescenti. Per sfuggire alle loro grinfie Syl è costretta a rivelarsi agli onorespren, dai quali è ricercata, per salire a bordo della Sentiero di Onore.
Nel frattempo spinto da uno strano sogno con Nohadon, Dalinar riesce a ristabilirsi e partecipa a una riunione della coalizione. Qui si rende conto che tutti loro hanno male interpretato le mosse dei Nichiliferi. Non hanno in programma di attaccare Jah Keved...ma la capitale di Thaylenah.
Mentre Adolin e Shallan hanno una franca discussione in cui la ragazza gli spiega i suoi problemi di personalità, e Adolin confessa di aver ucciso Sadeas, Kaladin cerca di convincere il capitano della nave a portarli a Thaylen. Lo spren è intransigente ma quando sente che è apparso un Forgialegami, ha un ripensamento, e rifiuta di consegnare i suoi passeggeri ai Nichiliferi. Mentre gli Onorespren e Azure affrontano il nemico, il gruppo si lancia in mare e si addentra nella giungla che li separa dalla Giuriporta di Thaylen, solo per scoprire che è presidiata da un imponente numero di spren di Odio.
Dalinar arriva alla capitale thaylenica e presiede una riunione della coalizione per approntare le difese della città. Tutto sembra andare per il meglio finché gli intrighi di Taravangian non travolgono l'alleanza. La traduzione della Stele di Eila mina la fiducia nei Radiosi mentre la rivelazione del presunto titolo di Alto Re, proposto da Elhokar, e gli incontri con Odio minano la fiducia nello stesso Dalinar. Tutto lo sforzo diplomatico compiuto dal condottiero alethi è stata distrutto in pochi minuti.
Parte V: Nuova unità[]
Come previsto, gli eserciti dei Nichiliferi, giunsero nella baia di Thaylen guidati da Odio in persona. I difensori, colti di sorpresa, tentarono di prepararsi per la battaglia, ma la divinità rilasciò Nergaoul sulle truppe di Amaram, corrompendole e poi rivoltandole contro i thaylenici. I tuonoclasta portarono scompiglio in città, aprendo una breccia nelle mura e assaltando il palazzo della riserva di gemme, con l'intento di privare gli umani della Goccia del Re, l'unica cosa capace di fermare il Disfatto. Allo stesso tempo, Dalinar scese in campo per affrontare direttamente Odio. Nello scontro che ne seguì, Dalinar riuscì ad aprire la Perpendicolarità di Onore, fornendo ai Cavalieri Radiosi, inclusi Kaladin e Shallan, la Folgoluce per combattere. La battaglia che ne seguì distrusse gran parte della città ma alla fine grazie allo sforzo combinato dei Radiosi, dei rinforzi giunti da Urithiru e dello stesso Dalinar che confinò Nergaoul nella gemma perfetta, i Nichiliferi furono costretti a ritirarsi.
Nei giorni successivi venne recuperato il principino Gavinor, il figlio di Elhokar, portato in salvo dalla capitale conquistata dai membri della squadra di infiltrazione rimasti indietro dopo il sabotaggio della Giuriporta. Essendo troppo giovane per governare al suo posto Jasnah Kholin divenne il nuovo sovrano di Alethkar. Odio nel frattempo si assicurò i servigi di Taravangian promettendo la salvezza di Kharbranth e donò a Moash, meritevole di aver ucciso l'Araldo Jezrien, una delle onorlame. A Urithiru mentre si celebrava il matrimonio tra Shallan e Adolin, Dalinar iniziava la scrittura della sua autobiografia, perché:
“ | il passo più importante che una persona possa fare è sempre quello successivo. | ” |
Epilogo[]
Nell'epilogo, Hoid si aggira tra le macerie del palazzo di Kholinar finché non raggiunge una particolare sezione di muro e inizia a sussurrare. Poco prima che le guardie lo buttino fuori, un criptico spaventato, lo stesso che stava legando Elhokar, gli sale sulla mano e se ne va con lui.
Personaggi e PoV[]
Giuramento, come il predecessore, segue la storia in terza persona vissuta dal punto di vista (point of view, POV) di tre personaggi principali e di una decina di personaggi minori. La maggior parte dei questi ultimi vengono mostrati durante i brevi Interludi che separano le varie parti del libro:
Personaggi POV principali
Personaggi POV minori
Sommario capitoli[]
Ingrandendo il box sottostante è disponibile un elenco dei capitoli del libro con le relative sintesi