Le Cronache della Folgoluce Wiki
Advertisement
Sja anat icon 3 Attenzione! Questo articolo è stato toccato dalla mano dei Disfatti
e contiene SPOILERS su Il Ritmo della Guerra
.


Gavilar Kholin
Gavilar Kholin

Fan-art di Shuravf

Status personale
Status

Morto

Prima apparizione

La Via dei Re: Prologo

Data di morte

1167

Titoli

Re degli Alethi

Lignaggio

Casata Kholin

Nazionalità

Alethi

Arma

Firestorm

Status familiare
Fratelli

Dalinar Kholin

Coniuge

Navani Kholin

Figli
Caratteristiche fisiche
Razza

Umano

Sesso

Maschio

capelli

neri

occhi

verdi

Status professionale
Affiliazione
Occupazione

Re di Alethkar


Di'... di' a mio fratello...che deve trovare le parole più importanti che un uomo può dire...

–Gavilar Kholin, La Via dei Re, prologo

Gavilar Kholin era il Re di Alethkar. Venne assassinato da Szeth, per ordine dei Parshendi.

Aspetto e Personalità[]

Gavilar era un uomo alto con un mento squadrato, solcato da una brutta cicatrice, aveva il naso rotto e la barba nera, con un pizzico di bianco, e occhi di colore verde pallido[1][2].

Gavilar era un uomo ambizioso con una spiccata attitudine al comando e una grande forza di volontà[3]. Era convinto di poter oscurare la fama del Creasole e di fare in modo che le future generazioni ricordassero solo le sue imprese e quelle della Casata Kholin[4]. Era un re eccellente, un leader capace, un ottimo duellante e un genio delle tattiche. Tuttavia disdegnava le faccende contabili e gli studi scientifici, interessandosi ai fabrial solo quando avevano qualche utilità bellica[5].

Negli ultimi anni della sua vita perse la sete di battaglia e divenne più riflessivo, riscoprendo i Codici e dedicandosi alla lettura della Via dei Re.

Gavilar era un uomo molto devoto alla Chiesa Vorin. Persino eccessivamente secondo alcuni[1].

Biografia[]

Giovinezza[]

Gavilar nacque in una delle province rurali del Principato Kholin, erede di uno dei rami secondari della Casata[6]. Suo padre trascorreva il suo tempo duellando per l'onore e non fu molto presente nella sua vita. Alla fine, quando uno di questi combattimenti gli procurò una grave ferita alla testa che lo rese inabile a governare, toccò a Gavilar sobbarcarsi la gestione delle loro tenute e diventare una figura paterna per il giovane Dalinar: fu lui a insegnargli come radersi la barba[7].

Con l'appoggio di Dalinar, Gavilar ben presto riuscì a scalzare i suoi parenti di rango più elevato e a conquistare il Principato e la città di Kholinar[6].

Ad un certo punto Dalinar le presentò Navani e Gavilar iniziò una gara di corteggiamento con il fratello per averne la mano. Alla fine Navani accettò le lusinghe di Gavilar e lo sposò.

L'unificazione di Alethkar[]

Divertente.Fai bene a menzionare Gavilar, poiché lui non unificò il regno con onore. Lo fece con coltelli nella schiena e soldati sul campo, tagliando la testa a chiunque opponesse resistenza.

Aladar, Parole di Luce, capitolo 8

Nel 1139, Gavilar progettò di imitare l'impresa del Creasole, l'ultimo uomo capace di unificare gli alethi sotto un unico stendardo. Aiutato dal fratello e da Torol Sadeas, Gavilar intraprese una serie di campagne militari per piegare gli altoprincipi alethi alla sua autorità. Alla fine, dopo sei anni di guerra uccise Kalanor, l'ultimo dei suoi rivali e si proclamò il primo Re di Alethkar da almeno cinque secoli.

Re degli Alethi[]

È esattamente quello che ci serve. Abbastanza duro da guidare una guerra, abbastanza morbido da essere amato in periodo di pace. Ha lungimiranza e saggezza

–Sadeas a proposito di Gavilar, Giuramento, capitolo 76

Dopo aver vinto la guerra, Gavilar si assicurò che non fosse solo la forza l'unico collante del regno. Sapeva che se avesse continuato ad usare la violenza come strumento di unità, suo figlio avrebbe passato il resto dei suoi giorni a combattere e a soffocare rivolte nel sangue. Gavilar con un uso paziente della politica cercava sia di far superare le gelosie e le divergenze del suo popolo, e sia di mostrare loro i vantaggi dell'unificazione[8].

Tuttavia Gavilar rimase profondamente realista. Quando i suoi tentativi di negoziazione non ottenevano i frutti sperati non esitava a scendere in guerra. Nel 1151 ordinò a Dalinar di attaccare Herdaz e spazzare via la nuova dinastia che minacciava il reame[9]. Invece dal 1154 al 1163 affrontò Jah Keved in un lungo conflitto di schermaglie e raid lungo il confine sud-occidentale. Nello stesso anno, inviò Sadeas e Dalinar a Rathalas per punirla per l'ennesimo atto di ribellione[10].

L'incontro con i Parshendi[]

Viviamo senza onore, poiché i vostri dèi un tempo portavano il nostro. Senza di essi, noi non abbiamo alcun potere. Questo mondo è in trappola, Eshonai! Bloccato in un inerte stato di transizione. Unirli. Ho bisogno di una minaccia. Solo il pericolo li unirà.

–Gavilar a Eshonai, Giuramento, Prologo

Negli ultimi anni della sua vita il comportamento di Gavilar divenne bizzarro: perse la voglia di combattere e si dedicò allo studio del passato di Alethkar, rispolverando i Codici di Guerra Alethi e facendosi leggere un libro blasfemo come La Via dei Re.

Nel 1166 Dalinar preoccupato di porre immediatamente un freno alle voci sulla presunta debolezza del fratello, decise di invitarlo in una battuta di caccia nelle Terre Gelide. Lungo una delle anse del fiume Ansaletale, la spedizione alethi s'imbatte in un gruppo di Parshi senzienti. Inizialmente Gavilar sottovalutò l'importanza della scoperta di queste creature ma successivamente diventa molto interessato a loro, tanto da rimandare il ritorno in patria per oltre cinque mesi[5].

Sadeas consigliò al Re di conquistare e soggiogare i selvaggi ma Gavilar intraprese una strada ben diversa: invitò i Parshendi a Kholinar per firmare un trattato di amicizia tra i due popoli. Nessuno capì mai le motivazioni o le aspettative di Gavilar in merito a questo accordo. Qualcuno ipotizzò che il vero motivo fossero le stratolame dei Parshendi, ma come membro dei Figli di Onore , Gavilar desiderava dare inizio ad una Desolazione per permettere il ritorno degli Araldi. Credeva che riportare indietro le antiche divinità dei Parshendi avrebbe giovato sia a loro che agli umani, nonostante l' insistenza di Eshonai sul fatto che il suo popolo avesse voltato le spalle ai loro dei.

La morte[]

Le cose sono diverse ora, Dalinar. Ora vedo in modi in cui non ho mai visto prima. Vorrei poterti mostrare cosa intendo.

–Gavilar Kholin, tre giorni di prima di morire, La Via dei Re: Capitolo 26

La firma del trattato avvenne come stabilito nella capitale alethi, alla presenza di molte delegati e ambasciatori stranieri. Prima della cerimonia ebbe modo di parlare con alcuni ospiti tra i quali Taravangian, a cui confessò che da tempo aveva delle visioni sull'Onnipotente e sull'arrivo di una tempesta[11]; ed Eshonai, alla quale offrì il ritorno degli dei. La proposta suscitò un tale orrore nei Parshendi che essi ricorsero allo schiavo shin appena acquistato per scongiurare la minaccia.

Poco prima di morire, Gavilar fu visto da sua moglie parlare due uomini: un Makabaki e un Vorin, presumibilmente ambasciatori dell'Occidente. Sul tavolo in mezzo a loro, Navani nota delle strane sfere. Gavilar la nota e si scusa con i due. La donna lo interroga sulle sfere ma il marito si rifiuta di metterla a parte dei suoi segreti. Navani allora lo sollecita alle proprie responsabilità riguardo la festa. Lui, a sua volta, la rimprovera per le voci di infedeltà che si sono diffuse. I due iniziano una discussione per il rifiuto di Jasnah a Amaram che diventa un litigio vero e proprio sull'eredità di Gavilar come re (il sovrano fa cenno ad un suo grandioso progetto segreto riguardante quello che lui chiama "il reame degli dei e delle leggende"). Gavilar manifesta disprezzo sia per il fratello che per il figlio, reputandoli mediocri. Insulta infine l'idea che sua moglie sia una studiosa affermando che lei lo ha scelto al posto di Dalinar solo per il suo maggior potere e la sua ricchezza tacciandola di opportunismo ed arrivismo. Una volta che il marito si allontana, furiosa, Navani brucia un glifo che dice: "Morte. Regalo. Morte.".[12]

Quando Szeth riuscì a sconfiggerlo in combattimento, il sovrano è sconvolto dallo scoprire che i suoi mandati fossero proprio i Parshendi e non Restares, Sadeas o Thaidakar. In fin di vita, l'uomo affida al suo assassino una misteriosa sfera nera e gli chiede di riferire alcune parole a suo fratello. Parole, che Jasnah Kholin scoprirà essere una citazione della Via dei Re.

Fonti[]

Casata Kholin
Membri Dalinar KholinGavilar KholinNavani KholinEvi KholinAdolin KholinRenarin KholinJasnah KholinElhokar KholinAesudan KholinGavinor Kholin
Advertisement