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*[[Dalinar Kholin|Dalinar]]|Occupazione = monarca|image = [[File:Elhokar Kholin.JPG|thumb|296x296px]] Fan art di the Lost Sindar [http://thelostsindar.deviantart.com/art/Stormlight-Sketches-497752252]}} |
*[[Dalinar Kholin|Dalinar]]|Occupazione = monarca|image = [[File:Elhokar Kholin.JPG|thumb|296x296px]] Fan art di the Lost Sindar [http://thelostsindar.deviantart.com/art/Stormlight-Sketches-497752252]}} |
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Versione delle 07:52, 9 ott 2016
Elhokar | |
Fan art di the Lost Sindar [1] | |
Status personale | |
Status |
Vivo |
Prima apparizione | |
Data di nascita |
1147[1]. |
Titoli |
Re degli Alethi |
Lignaggio | |
Nazionalità |
Alethi |
Arma | |
Status familiare | |
Padre | |
Madre | |
Fratelli | |
Coniuge | |
Caratteristiche fisiche | |
Razza |
Umana |
Sesso |
Maschio |
capelli |
neri |
occhi |
gialli |
Status professionale | |
Affiliazione | |
Occupazione |
monarca |
Elhokar è l'attuale Re di Alethkar, figlio di Gavilar Kholin e Navani e fratello di Jasnah.
Aspetto
Elhokar è alto, ha gli occhi gialli[2][3][4], il volto rasato e molto simile a quello di Gavilar, con labbra piene, un mento deciso e un naso forte.
Storia
Nel 1166[5], a soli diciannove anni, Elhokar ricevette dal padre, impegnato nelle esplorazioni dell'est, l'incarico di amministrare la capitale e il regno in sua assenza. Dalinar in quel periodo "era lontano" e Elhokar riceveva consigli da "una persona di cui si fidava"[6]. Le sue azioni portarono all'ingiusta incarcerazione e alla morte degli argentieri Ana e Da, a vantaggio del luminobile Roshone. Quando il caso raggiunse le orecchie di Dalinar, si preoccupò di punire severamente il vassallo di Sadeas, ma l'indulgenza mostrata da Elhokar permisero che l'occhichiari fosse solo esiliato.
Subito dopo l'assassinio di Gavilar da parte dei Parshendi, Elhokar venne incoronato come nuovo Re. Tutti gli altoprincipi sottoscrissero il Patto di Vendetta e con i loro eserciti partono alla volta delle Pianure Infrante. Mentre Elhokar era impegnato nella campagna militare, gli affari del regno furono lasciati nelle mani di sua moglie Aesudan.[7]
La guerra non fu rapida come molti pensavano. I "selvaggi" Parshendi, arroccandosi nel cuore delle Pianure e sfruttando le voragini come una difesa naturale, costrinsero gli alethi ad un lungo e logorante assedio.
Nei sei anni successivi Elhokar in qualità di sovrano non partecipò mai di persona ad una delle sortite per conquistare una cuorgemma. L'unico momento in cui si concedeva questo privilegio era durante le tradizionali cacce. [7]
La Via dei Re
Nel 1173, Elhokar partecipò ad una caccia all' abissale e durante il combattimento con il granguscio accade un evento imprevisto: la cinghia della sella del sovrano si ruppe e il Re cadde da cavallo. Fortunatamente non ci furono conseguenze ma Elhokar chiese allo zio di indagare comunque e accertarsi che fosse davvero frutto del caso. Nei giorni seguenti Dalinar gli riferisce che la cinghia effettivamente potrebbe essere stata sabotata. Lo zio gli chiese inoltre il titolo di Altoprincipe della Guerra e ventilò l'ipotesi di ritirarsi dalle pianure. Elhokar credeva che i principi non fossero pronti a un passo di questa portata e sfidò Dalinar: gli avrebbe concesso il titolo solo se fosse riuscito a convincere uno degli altri altinobili a lavorare insieme a lui.[8]
Elhokarn confiderà le recenti mosse di Dalinar a Sadeas che con grande abilità covinse il Re a nominarlo Altoprincipe dell'Informazione. Elhokar si giustificherà con Dalinar asserendo di aver risolto due problemi: da un lato preparerà i luminobili all'idea di sottostare ad un'autorità superiore, quella di Dalinar, dall'altro risolverà il mistero della cinghia rotta.[9]
Le successive indagini di Sadeas scagionarono Dalinar da qualunque sospetto e misero in luce il sabotaggio della stratopiastra del re: molte delle gemme che l'alimentavano infatti erano state rimpiazzate con altre difettose, per farle rompere in situazioni di forte pressione...come una caccia all'abissale per esempio.
Il comportamento di Sadeas indurrà Dalinar all'errore, portandolo a fidarsi dell'altoprincipe e a provocare il disastro della battaglia della Torre. Quando Dalinar affronta l'ex alleato, questi gli rivela che Elhokar sta iniziando ad essere contaminate dalle idee dello Spinanera: parla dei Codici, dell'opportunità di ritirarsi e lascia intendere che Elhokar sappia chi abbia tagliato la cinghia. Dalinar capisce immediatamente e una volta arrivato al palazzo reale combatte con Elhokar, lo sconfigge e lo costringe a confessare: è stato lui, il re stesso, per dare sfogo alla sua paranoia a creare la messinscena della cinghia e a far quasi crollare la casata Kholin. Dalinar gli fa capire che se avesse voluto prendersi il trono lo avrebbe potuto fare in qualsiasi momento e che da lui, da suo zio, non ha nulla da temere. All'idea di nominarlo altoprincipe della guerra e di cambiare le sorti del conflitto, Elhokar replica che:
“ | Dopo che avrò dato l'annuncio, scoprire chi sta tentando di uccidermi diventerà facile. Potrai mettere ogni nome dei campi sulla lista! | ” |
Parole di Luce
Finalmente con il ruolo di Altoprincipe della Guerra, Dalinar emana un editto che impone un sistema di turni nelle sortite. Elhokar è contrario al provvedimento e teme la reazione dei suoi vassalli ma non osa più contrastare lo zio.
Poche settimane dopo Elhokar subisce un attentato: la sua balconata cede e per lunghi attimi rischia di precipitare per centinaia di metri. In questa circostanza il sovrano rimane felicemente sorpreso del comportamento della nuove guardie occhiscuri dello zio e chiede che il loro comandante venga messo a capo della sua scorta[10]
In seguito, nel corso del duello dei sei stratoguerrieri Elhokar ferma Dalinar, in procinto di gettarsi nell'arena in aiuto del figlio, facendolo ragionare sui secondi fini del nemico. Tuttavia, a seguito della clamorosa vittoria di Adolin e di Kaladin, il Re si lascerà sfuggire l'occasione di incastrare Sadeas, facendosi prendere dall'indignazione per l'oltraggio che l'occhiscuri perpetra dinanzi a tutta la corte: accusare Amaram, il più onorevole tra gli occhichiari di omicidio e tradimento.
Elhokar ordina l'esecuzione del capitano occhiscuri ma Dalinar, grato a quell'uomo per aver salvato i suoi figli mitiga la sentenza ad un periodo di incarcerazione, giusto il tempo affinché il Re smaltisca la rabbia e firmi la grazie.
Nel corso delle settimane successive al duello Elhokar ripenserà molto al suo operato e, dopo le lunghe riflessioni, arriverà ad ammettere le sue colpe e la sua sostanziale incapacità a governare. Pochi giorni dopo la partenza della spedizione alethi verso il cuore delle pianure, Elhokar si reca nelle caserme del Ponte Quattro e porge le sue scuse al capitano Kaladin. Ammirandone l'eroismo, il sovrano gli chiede di rivelargli il suo segreto, affinché possa migliorare come uomo e come Re.
Per annegare il suo crescente malumore, Elhokar inizia a bere notevoli quantità di vino violetto, senza poter immaginare che la sua ubriachezza verrà sfruttata da un gruppo di sicari per pianificare un facile assassinio. Elhokar viene ferito al fianco ma l'intervento del capitano Kaladin è decisivo per salvargli la vita. L'uomo ben sapendo del pericolo ancora concreto per la vita del Re, lo nasconde in un luogo inimmaginabile per gli assassini: la dimora della famiglia herdaziana nel campo di Sebarial. Nelle amorevoli cure della madre di Lopen, il Re si riprende dalle sue ferite e viene condotto sano e salvo fino ad Urithiru.
Personalità
“ | Mi stai dicendo che non hai visto come si comporta? Viziato, petulante, paranoico. Bisticcia invece di consultare, avanza richieste infantili invece di comandare. Sta mandando in rovina questo regno. | ” |
–Graves a proposito di Elhokar, Parole di luce, capitolo 46 |
Dopo l'assassinio di suo padre, Elhokar ha sviluppato una profonda paranoia che lo porta a vedere complotti e assassini ovunque. A causa delle sua natura sospettosa è arrivato ad indossare la sua stratopiastra anche quando non è in battaglia. Nonostante tutto ciò, Elhokar tendeva a sottovalutare la minaccia rappresentata dai Parshendi, disinteressandosi quasi del tutto del conflitto in corso.
Elhokar inizialmente è infastidito dalla scarsa reputazione dello zio nei campi alethi, ritenendo che questa andasse a danneggiare la sua autorità[11]. E' questa giustificazione che usa per chiedergli di non frequentare Navani. Successivamente presta sempre più attenzione ai consigli di Dalinar ed è stanco nel constatare come lui abbia sempre ragione[12]
Elhokar non sopporta essere paragonato a suo padre, perché sa che ogni comparazione può solo metterlo in cattiva luce.
Poteri e capacità
Elhokar è stato addestrato all'uso delle armi ed è in grado di utilizzare sia la stratopiastra che la stratolama.
Il Re sembra che riesca a vedere delle creature non umane all'interno degli specchi:
“ | Mi osservano. Sempre. In attesa. Vedo le loro facce negli specchi. Simboli, contorti, inumani... | ” |
Elhokar parlerà di queste creature a diverse persone ma nessuno gli presta la dovuta attenzione, derubricando l'intera faccenda all'ennesimo attacco di paranoia del sovrano. Il Re nota tra l'altro una connessione tra le creature e il capitano Kaladin e afferma che:
- Elhokar: «Quando sei arrivato tu, le ombre se ne sono andate.»
- Kaladin: «Le... ombre?»
- Elhokar: «Le vedevo negli specchi, con la coda dell’occhio. Potevo giurare perfino di udirle sussurrare, ma tu le hai spaventate. È da allora che non le vedo. C’è qualcosa in te. Non cercare di negarlo»
- — Parole di Luce, capitolo 80
Dalla descrizione fornita e dal loro comportamento è molto probabile che le creature siano in realtà gli spren noti come Criptici.
Fonti
- ↑ La Via dei Re, capitolo 12
- ↑ La Via dei Re, capitolo 12
- ↑ Nel capitolo 18 però viene affermato che ha gli occhi azzurri
- ↑ In Parole di Luce viene affermato che ha occhi verde chiaro.
- ↑ Parole di Luce, capitolo 44
- ↑ Parole di Luce, capitolo 62
- ↑ 7,0 7,1 La Via dei Re, capitolo 15
- ↑ La Via dei Re, capitolo 18
- ↑ La Via dei Re, capitolo 22
- ↑ Parole di Luce, capitolo 23
- ↑ La Via dei Re, capitolo 69
- ↑ Parole di Luce, capitolo 80