Le Cronache della Folgoluce Wiki
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Bluth
Status personale
Status

Morto

Prima apparizione

La Via dei Re: Capitolo 2

Ultima apparizione

Parole di Luce: Capitolo 21

Data di morte

1173

Arma
  • Randello
  • Lancia
Status familiare
Caratteristiche fisiche
Razza

Umano

Sesso

Maschio

Status professionale
Affiliazione

Tvlakv

Occupazione

Mercenario

I disertori non sono come i banditi normali. Questi uomini hanno abbandonato tutto. Giuramenti.Famiglie. Quando diserti, ti spezzi. Diventi disposto a fare qualunque cosa, perché hai già dato via tutto quello che ti sarebbe potuto importare di perdere.

–Bluth, Parole di Luce, capitolo 15

Bluth era uno dei mercenari al servizio di Tvlakv.

Aspetto[]

Bluth aveva una faccia piatta e un'aria trasandata, con abiti logori, un vecchio randello e un cappello a falda larga.

Storia[]

La Via dei Re[]

Quando Kaladin venne ridotto in schiavitù, Bluth già lavorava come scorta dello schiavista thaylenico. Bluth si rese responsabile dell'uccisione di uno degli schiavi della carovana, malato di laceratosse[1]. Successivamente, quando Kaladin stracciò la mappa di Tvlakv, Bluth dimostrò tutto il timore che nutriva nei confronti dello schiavo marchiato, rifiutandosi di entrare nel carro per punirlo[2].

Parole di Luce[]

Tempo dopo, quando la carovana si diresse verso sud per imbarcarsi su una nave diretta per Thaylenh, s'imbatté in Shallan Davar, sopravvissuta al naufragio provocato dai Sanguispettri. Gli schiavisti decidono di scortare la ragazza alle Pianure Infrante. Durante il viaggio Shallan si burla più volte del mercenario e lo tratta come il proprio cameriere, senza che questi opponga resistenza.

Un giorno la ragazza decide di iniziare una nuova raccolta di disegni e decide di farlo con un ritratto di Bluth; il soggetto non la soddisfa e così ne redige una versione idealizzata, eroica. Quando mostra il disegno al mercenario, non pare molto colpito[3]. Bluth era solito, al calar delle tenebre, esplorare le zone circostanti in cerca di possibili pericoli o imboscate. Proprio durante una di queste sortite il mercenario s'imbatté in una nutrita compagnia di disertori: Bluth si accordò con loro per vendergli la carovana, il suo datore di lavoro e la petulante luminobile, in cambio di parte del bottino[4].

Il suo piano sarebbe andato in porto se Shallan non fosse intervenuta: ella chiese aiuto ai disertori per prestare soccorso ad un'altra carovana in difficoltà. Usando il suo vincolaflussi, la ragazza riesce a persuaderli ad agire, incluso lo stesso Bluth, che si getta all'attacco, morendo nei combattimenti. Quando Shallan ritrova il suo corpo nel campo di battaglia, trova nella sua giacca il ritratto che aveva realizzato:

Esausta, Shallan si alzò, ma esitò quando vide qualcosa spuntare dalla giacca di Bluth. Si abbassò e la aprì. Lì, infilato nella tasca, c’era il ritratto che gli aveva fatto. Quello raffigurato non come era, ma come lei aveva immaginato che potesse essere stato una volta. Un soldato in un esercito, con un’uniforme azzimata. Occhi in avanti, e non in basso tutto il tempo. Un eroe. Quando gliel’aveva preso dal quaderno? Lo tolse da lì e lo ripiegò, appiattendo le grinze. «Mi sbagliavo» sussurrò. «Sei stato un ottimo modo per ricominciare la mia collezione, Bluth. Combatti bene per l’Onnipotente nel tuo sonno, uomo audace.»

–Parole di Luce, capitolo 21

Fonti[]

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