Le Cronache della Folgoluce Wiki
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Dopo

Battaglia del Campo di Thaylen

Assedio di Kholinar
Kholinar Siege

Fan-art di Connor Chamberlain (Instagram)

Conflitto

Vera Desolazione

Data

dal 1-4-2 al 2-3-3 del 1174

Luogo

Kholinar (Alethkar)

Esiti

Vittoria di Odio:

Combattenti

Umani

Nichiliferi

Comandanti
Forze
Vittime

Pesanti

Sconosciute

L'Assedio di Kholinar è una delle prime battaglie della Vera Desolazione. Lo scontro si risolse in una vittoria per i Nichiliferi, con l'occupazione della città, la morte di Elhokar, sovrano di Alethkar, e la fuga dei Cavalieri Radiosi nel Reame Cognitivo.

Storia[]

Situazione cittadina[]

Alla fine del 1173 la situazione a Kholinar era già molto deteriorata. Ashertmarn, uno dei Disfatti di Odio, si era insediato nel palazzo reale e con la sua influenza malevola aveva spinto la regina e l'intera corte in una spirale di eccessi e sprechi sempre più inaccettabili[1]. Durante il Pianto di quell'anno il crescente malcontento per il malgoverno della regina esplose in occasione dell'esecuzione di una coraggiosa fervente che aveva osato denunciare la decadenza e l'immoralità della sovrana.

Le rivolte travolsero la città per giorni. La sparizione di occhichiari di spicco - andati a conferire con la regina e mai più visti[2]- l'apparizione dell'eretico Culto dei Momenti e gli ordini confusi e bizzarri provenienti da palazzo - come quello di costringere la guardia cittadina di barricarsi nella reggia anziché sedare i tumulti[2]- destabilizzarono ulteriormente la situazione. Il caos era tale che alle Pianure Infrante avevano solo una vaga idea di quello che stesse accadendo a Kholinar[3].

Assedio[]

Con la catena di comando decapitata, i difensori sfiniti dalle lunghe rivolte, e soprattutto senza possibilità di aiuti - con il grosso degli eserciti Alethi ancora dispiegato nelle lontane Pianure Infrante - Kholinar era destinata ad essere facile preda del nemico.

I Nichiliferi iniziarono subito a far convergere le loro truppe nei villaggi vicini alla città, prendendone il controllo e costringendo la popolazione locale alla schiavitù. Già nei giorni successivi al Jesevan (1-4-2), cioè il giorno del ritorno delle altempeste, le distacanne di Kholinar segnalavano la presenza di eserciti nemici vicini alla capitale[4]. Tuttavia la comparsa dell' altomaresciallo Azure impedì ai Nichiliferi di compiere ulteriori iniziative.

Succeduto in maniera rocambolesca al precedente comandante della Guardia delle mura, respingendo un attacco del Culto dei Momenti volto a prendere il controllo dei cancelli delle mura[5], Azure riuscì a riportare un certo ordine in città. Cosa ancor più importante, scacciando i rivoltosi dal monastero basso della capitale, si assicurò il controllo dell'unico animutante in città che non fosse a palazzo al momento delle rivolte[5]

Sfumati i piani di una facile e rapida conquista, i Nichiliferi piuttosto che tentare un rischioso attacco alle mura con le poche truppe a disposizione, si accontentarono di cingere d'assedio la città e aspettare i rinforzi provenienti dal resto di Alethkar.

Indebolire il nemico[]

Nelle settimane successive, i Nichiliferi usarono varie tattiche per indebolire la città. Innanzitutto la città venne caricata di bocche inutili, cioè dei profughi umani in fuga dai territori già occupati dai Cantori che cercavano la salvezza oltre le mura di Kholinar. Azure era consapevole che i Nichiliferi speravano di far esaurire e loro già esigue scorte di cibo, ma non volle nemmeno lasciare quei disperati ad una lenta morte di inedia nella terra di nessuno che si stagliava tra i due schieramenti. Così ogni giorno accettava una quota di fuggiaschi, garantendo però una corsia preferenziale agli uomini abili in grado di arruolarsi nella guardia[6].

Quindi i Nichiliferi diedero una lotta senza quartiere ai fabrial avversari, sia per impedire la comunicazione con altre città alleate e sia nel tentativo di rintracciare gli animutanti del nemico. Per fare ciò si avvalsero di un tipo di nichilispren - gli "Urlatori "- capaci di rilevare l'uso di investitura all'interno della città ed avvisare un vicino esploratore Coalescente che avrebbe quindi neutralizzato il congegno[7].

 Infine i Coalescenti si impegnano in una lunga serie di incursioni sulle mura della città al fine di saggiare la prontezza della risposta dei difensori[6].

La squadra d'infiltrazione[]

Nel frattempo ad Urithiru le scarse notizie provenienti da Kholinar spinsero re Elhokar ad organizzare una squadra di infiltrazione per attivare la Giuriporta della città e permettere alle armate alethi di correre subito in soccorso della capitale[8]. Il gruppo, guidato dal sovrano in persona e che includeva Kaladin, i suoi due scudieri -Sfregio e Drehy- Adolin e Shallan e i suoi seguaci ( Ishnah, Vathah e Rosso) arrivò in città con l'altempesta del giorno Jesishes (1-10-1)[9], alla sesta settimana d'assedio.

Il gruppo, trovato rifugio nella casa della sarta di Adolin, tentò come prima cosa di mettersi in contatto con Aesudan, ma quando Shallan cercò di entrare nel palazzo venne quasi uccisa dalle guardie. Elhokar cambiò allora strategia: Shallan si sarebbe avvicinata al Culto dei Momenti, che aveva preso il controllo della Giuriporta, mentre lui e Adolin si sarebbero invece occupati di radunare gli occhichiari che si spartivano i quartieri della città, in modo da avere una forza d'assalto per prendere il palazzo.

Kaladin avrebbe invece indagato sula Guardia delle mura, sul loro leader e su come fornivano cibo alla città. Fu sorpreso di scoprire che Azure fosse una donna, quindi trascorse diversi giorni con la Guardia. Più tardi, durante un'incursione al muro, Kaladin uccise un Coalescente rivelandosi come Cavaliere Radioso. Riuscì a persuadere Azure a mostrargli come si stava procurando il cibo e[10] quindi l'ha convinta a presentarsi ad Elhokar.

Assalto finale[]

Il giorno Nanachach (2-3-3), quasi quattro settimane dopo l'arrivo della squadra, e quasi alla decima settimana d'assedio, i Nichiliferi erano finalmente pronti per compiere l'attacco finale[11]. La prima ondata che includeva reparti di Cantori scortati da Tuonoclasta e Coalescenti, colpì il settore settentrionale delle mura[11], quella più vicina al palazzo reale e la meno difesa dalla Guardia[12].

Nonostante la valorosa resistenza, la guardia fu annientata e i cancelli sventrati completamente[11]. Il loro intento era precipitarsi in città per sigillare la Giuriporta, ma anche le forze radunate da Elhokar si stavano dirigendo verso il palazzo: mentre Shallan provava ad attivare il portale, il resto delle truppe abbatteva la guardia reale e si faceva largo fino alle camere della regina. Anche se il gruppo riuscì a portare in salvo il figlio di Elhokar, il principe Gavinor, nulla poterono per sottrarre Aesudan all'influenza di Ashertmarn e Yelig-nar.

Mentre i combattenti ripiegavano verso la Giuriporta, i cantori fecero irruzione nel palazzo e durante gli scontri cadde Elhokar, trafitto dalla lancia di Moash[13].

Con il Re ucciso e i Nichiliferi nel palazzo, le forze alethi si accalcarono sulla piattaforma del portale, mentre i nichiliferi la circondavano preparandosi all'attacco finale. Shallan viene avvertita dal presunto Disfatto voltagabbana, Sja-anat, che la Giuriporta è stata sabotata: è una trappola di Odio per uccidere i Radiosi. Shallan non ha comunque alternative e Sja-anat promette che cercherà di mantenerli in vita. La Giuriporta viene così attivata e trasporta Kaladin, Syl, Azure, Adolin, Maya, Shallan e Schema a Shadesmar.

Conseguenze[]

Dopo la fuga dei Radiosi, i Nichiliferi ottengono il controllo completo della città. Tuttavia, durante la battaglia, i membri del Ponte Quattro Sfregio e Drehy riuscirono a liberare il figlio di Elhokar, Gavinor, dal caos e fuggire dalla città senza essere scoperti. Successivamente vengono riportati a Urithiru con l'aiuto di Kaladin[14].

Il destino di Aesudan dopo la battaglia è sconosciuto, ma Yelig-nar viene successivamente mostrato mentre prende Meridas Amaram come suo nuovo ospite, con Odio che menziona che "il potere l'ha consumata"[15].

Fonti[]

Storia di Roshar
Pre-Epoche Araldiche L'Espulsione
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